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Disinformazione
Esiste un’enorme disinformazione che colpisce tutti i target analizzati, disinformazione che dovrebbe essere colmata per mezzo di campagne di sensibilizzazione ed istruzione, a cominciare dai bambini che ogni giorno mangiano merendine e snack ricchi di zuccheri e dolcificanti artificiali che causano un’influenza sia sul sistema nervoso che sul metabolismo, creando prima stimolazione e poi depressione con conseguenti stati di irritabilità, falsa euforia e bisogno di prendere altro zucchero.
Ciò è causato dal rapido e violento assorbimento dello zucchero nel sangue che fa salire la cosiddetta glicemia. La conseguenza di questa caduta degli zuccheri è l'immissione in circolo, da parte dell'organismo, di altri ormoni atti a far risalire la glicemia, tra cui l'adrenalina che è l'ormone dell'aggressività, della difesa e della tensione. Questi continui "stress" ormonali con i loro risvolti psicofisici determinano un esaurimento delle energie con l'indebolimento di tutto l'organismo.
Inoltre gli zuccheri industriali, per la loro decomposizione e disposizione, necessitano delle stesse vitamine e sostanze minerali come tutti gli zuccheri di frutta e amidi naturali, ma questi ultimi contemporaneamente li forniscono, mentre gli altri ne privano il corpo, impoverendolo da un lato e disorientando le sue funzioni dall'altro.
Questi zuccheri, infatti, distruggono tutte le diverse vitamine del gruppo B, la vitamina E, H, e diverse sostanze minerali. Oltre ai bambini, anche gli adulti dovrebbero essere maggiormente aggiornati ad esempio sui prodotti ingannevoli presenti sul mercato. Mi riferisco al falso zucchero di canna che viene prodotto aggiungendo melassa o caramello al normale zucchero bianco raffinato. Informazioni in più dovrebbero essere fornite anche sulle ripercussioni causate dallo zucchero a livello del nostro sistema immunitario.
Quando mangiamo 50 gr. di zucchero bianco, la capacità fagocitaria dei globuli bianchi si riduce del 76% e questa diminuzione del sistema di difesa dura circa 7 ore. Le gravi malattie che oggi affliggono l'umanità (cancro, AIDS, sclerosi, malattie autoimmuni, ecc.) nascono proprio da un indebolimento immunitario del quale lo zucchero bianco e l'alimentazione raffinata sono corresponsabili.

Oltre a ciò molte persone, che decidono di dimagrire effettuando delle diete alimentari, sono convinte che sia necessario sostituire lo zucchero con i dolcificanti chimici e mangiare cibi dietetici o ipocalorici. È vero che i dolcificanti chimici hanno un valore nutritivo praticamente nullo, ma è anche vero che tutti i dolcificanti artificiali, tranne l'aspartame, vanno a toccare i delicati meccanismi di controllo dell'insulina, causando un aumento della sua produzione. L'aspartame è la sostanza più dannosa in commercio ad essere aggiunta agli alimenti e purtroppo è utilizzato in oltre seimila prodotti: bevande, gomme da masticare, dolciumi, caramelle, yogurt, farmaci, soprattutto sciroppi e antibiotici per bambini. Bisognerebbe spiegare alle persone che lo zucchero da barbabietola può essere sostituito da moltissimi altri dolcificanti naturali quali il fruttosio, il miele, la melassa e il vero zucchero di canna.
Inoltre i benefici del fruttosio sono davvero notevoli:
- Per prima cosa dolcifica il 30% in più rispetto il comune zucchero, quindi può essere utilizzato in dosi minori;
- Si scioglie più velocemente del saccarosio, quindi è ideale per il tipico caffè espresso italiano che deve essere consumato molto caldo;
- Può essere conservato in sciroppo concentrato sopra i 4° C, quindi lo stoccaggio a temperatura ambiente permette di evitare i punti di condensa, sorgenti d'infezioni microbiche e la non-cristallizzazione evita problemi tecnici di bloccaggio nelle tubazioni di trasporto e di stoccaggio;
- È igroscopico (assorbe prontamente le molecole d'acqua presenti dall'ambiente a sé circostante) evita quindi l'essicazione dei preparati in cui è contenuto e ne controlla la fermentazione e lo sviluppo di muffe;
- È consumato più lentamente dal nostro organismo garantendo un apporto energetico diluito nel tempo, al contrario del glicogeno che entra direttamente in circolo e viene quindi utilizzato immediatamente.