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Comunicazione
Un altro aspetto che è emerso dalla mia ricerca è l’importanza della bustina
quale mezzo di comunicazione.
Essa, infatti, è nata nel 1909 non come mezzo pratico o igienico, bensì come
mezzo esclusivamente pubblicitario. Durante la Prima Guerra Mondiale la sua
funzione si trasforma in “razione” di zucchero, ma dopo il Secondo Conflitto
Mondiale essa torna a circolare nei bar e nei ristoranti come la conosciamo
oggi, ovvero per preservare l’igiene.
Oggi la bustina di zucchero viene utilizzata non solo con questo scopo, ma anche
come biglietto da visita per locali, aziende e compagnie, per le campagne
promozionali e di sensibilizzazione, per lanciare nuovi prodotti o più
semplicemente per mantenere vivo il ricordo dello stesso.
Che questa tipologia di comunicazione non possa essere sfruttata per il problema
di disinformazione precedentemente delineato? Magari migliorando i contenuti
grafici delle bustine di fruttosio già esistenti sul mercato (anche se rarissime
da trovare!) educando il consumatore non solo attraverso campagne contro il
fumo, l’alcol, ecc. ma anche spingendolo ad una maggiore attenzione alla propria
salute ed educazione alimentare. |
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